Itinerario da Ioannina alle Meteore
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Da Ioannina alle Meteore – itinerario a piedi

Questo itinerario illustra le tappe del viaggio a piedi che ho pensato e realizzato nell’estate del 2021 partendo dalla città di Ionnina, capoluogo della regione storica dell’Epiro in Grecia settentrionale per raggiungere le celebri Meteore, presso la città di Kalambaka, nella regione della Tessaglia.

Si tratta di un trekking di otto giorni, con sette giorni di cammino e uno di riposo a metà del percorso. Non è un trekking segnalato, se non in alcune parti, ma è frutto della mia ricerca e attraversa il Parco Nazionale Tzoumerka, Peristeri e Arachthos Gorge in Epiro e la regione dell’Aspropotamos in Tessaglia. 

È un trekking che va fatto in autonomia, con tenda e sacco a pelo, dal momento che le strutture ricettive sono scarse e presenti solo in alcune tappe del percorso.

In totale si tratta di circa centottanta chilometri con oltre seimila metri di dislivello positivo da oltrepassare, per una media di venticinque chilometri e novecento metri di dislivello giornalieri. Consigliato a chi abbia un’adeguata preparazione fisica.

Il viaggio è descritto in maniera più dettagliata nei racconti presenti nella sezione Destinazione – Grecia.

Il viaggio in pillole

Partenza: Ioannina
Arrivo: 
Kalambaka
Durata: 8 giorni – 7 di cammino e 1 di riposo
Distanza totale: 180 chilometri – 6000 metri di dislivello
Distanza media giornaliera: 25 chilometri
Tipologia di viaggio: trekking non segnalato
Pernottamento: tenda e sacco a pelo
Livello di difficoltà: medio-alto
Adatto a: viaggiatori preparati
Lingue: greco

GIORNO 0 – PREVEZA/IOANNINA

Il punto di accesso per il Parco dello Tzoumerka è la città di Ioannina, capoluogo della regione storica dell’Epiro. Ci arrivo, atterrando con un volo Ryanair da Bergamo all’aeroporto di Aktion, nei pressi della città costiera di Preveza.

Dalla stazione dei bus di Preveza, ci sono parecchi collegamenti che portano a Ioannina in circa due ore. Ioannina è una città molto piacevole, con un ricco patrimonio storico-culturale dove è sicuramente consigliabile passare almeno una giornata per visitare la città e fare rifornimento prima della partenza del trekking. , In qualsiasi supermercato della città, è possibile acquistare le bombole del gas per il fornelletto, che non si possono trasportare in aereo.

Ho pernottato all’ostello “Backpackers and Travelers” che si trova appena fuori dal Kale, la città vecchia cinta da mura, all’imbocco della via commerciale del vecchio bazar.

Esplorate Ioannina e non dimenticate di fare una tappa sull’isola del lago Pamvotida.

Qui, potete trovare qualche informazione in più sulla tappa “zero” del viaggio.

GIORNO 1: ELLINIKO – MICHALITSI

(KM 23, DISLIVELLO +840/-920)

Il trekking parte dal villaggio di Elliniko (730m slm), a circa 20km dalla città di Ioannina. Per raggiungerlo, prendete il minibus n°15 che parte da Bizaniou Odos, una vietta che si trova proprio dietro la Torre dell’Orologio di piazza Repubblica. Ci sono tre partenze giornaliere alle 6:45, 13:00 e 19:10. In circa mezz’ora sarete nella piazza centrale del paese da dove potrete iniziare a camminare. Vi consiglio, ovviamente, di prendere il primo bus del mattino per approfittare dell’intera giornata.

Il primo giorno di trekking prevede l’attraversamento delle gole del fiume Arachtos, uno dei maggiori fiumi dell’Epiro. È un sentiero piuttosto impegnativo e mal segnalato, per tutti i dettagli vi rimando all’articolo completo qui. Da Elliniko, si scende attraverso un sentiero pietroso fino al fiume Arachtos, per poi risalire sulla sponda opposta al villaggio di Chouliarades (1.050m slm) dove potrete rifocillarvi. A questo punto avrete percorso circa metà del tragitto di giornata, la parte più faticosa e complessa.

Da Chouliarades, prendete la strada asfaltata principale in direzione Pramanta che attravera il piccolo villaggio di Vaptistis (950m slm) per arrivare infine a Michalitsi (750m slm), fine tappa di giornata.

A Michalitsi, ho piantato la tenda nel giardino di una chiesetta a due chilometri dal centro del paese, in posizione panoramica con vista sul monte Kakarditsa.

GIORNO 2: MICHALITSI – RIFUGIO MELISSOURGOI

(KM 24, DISLIVELLO +1.110/-770)

La seconda tappa parte prevede un dislivello importante di più di 1.000 metri, tuttavia distribuiti in maniera abbastanza costante lungo il percorso.

Da Michalitsi (750m slm), prendete la strada principale asfaltata in direzione Pramanta, scendete lungo la valle e attraversate lo storico ponte in ferro Gogkou sul fiume Kalarritikos. Da qui la strada ricomincia a salire tra le verdi vallate dello Tzoumerka fino al villaggio di Ktistades (720m slm, circa 10 km da Michalitsi) dove potrete fare una pausa e rifocillarvi.

Da Ktistades, una tappa molto bella è la visita delle grotte di Anemotrypa, a metà strada tra Ktistades e Pramanta. Dopo aver visitato le grotte, proseguite sulla strada principale per poche centinaia di metri prima di imboccare un sentiero sulla destra in direzione del rifugio di montagna di Pramanta (1.250m slm, Καταφύγιο Πραμάντων). Dal rifugio, l’ultimo tratto del trekking di giornata prevede la salita alle cascate di Kefalovrysso (circa 45 minuti di cammino dal rifiugio) all’altitudine massima di giornata di 1.350m slm, per poi ridiscendere sul fianco della montagna e arrivare dopo circa 30 minuti al rifugio di montagna di Melissourgoi (1.030m slm, Καταφύγιο Μελισσουργών) che per soli 2€ vi permetterà di campeggiare nei boschi circostanti e di utilizzare docce e servizi.

Qui troverete il racconto dettagliato della seconda tappa.

GIORNO 3: RIFUGIO MELISSOURGOI – KALARITES

(KM 24, DISLIVELLO +770/-960)

La terza tappa supera un dislivello minore rispetto alla precedente, tuttavia si sviluppa ad altitudini inferiori per cui se lo percorrerete come me in estate, aspettatevi molto caldo e non dimenticate di caricare l’acqua.

Dal rifugio, in pochi minuti potete raggiungere il paese di Melissourgoi (850m slm) con un piccolo detour. Se preferite, potete evitarlo e mantenendovi sulla strada asfaltata principale, procedere in direzione Pramanta, fino al villaggio di Tsopela che si trova sul lato destro.

Attraversate il villaggio di Tsopela e procedete in direzione nord-est verso il fiume Melissourgitikos che potrete attraversare con un semplice guado (600m slm, chiedete in paese se in primavera rimane attraversabile, dipendendo dalla portata d’acqua. Non ci sono ponti!).

Da qui risalite la pietraia formata dal fiume e percorrete una strada sterrata parallela al torrente che mantenendosi ad un’altitudine pressoché costante vi porterà all’abitato di Christoi (550m slm).

Da Christoi, riprendete la strada asfaltata in direzione Kalarites, attraversando lo storico ponte sul torrente Kalarritikos nella località Pyli Paradisos (500m slm), ai piedi del villaggio di Mistras. Qui in un angolo paradisiaco potete sostare per il pranzo, rinfrescarvi e per i più temerari fare il bagno. Attenzione che l’acqua è ghiacciata!

Riprendendo la strada asfaltata, dopo circa 4km raggiungete il Monasero di Moni Kipinas, uno dei luoghi più sacri della regione dove i cristiani trovarono rifugio durante le invasioni ottomane.

Dal monastero, mancano ancora sei chilometri alla fine tappa ma il dislivello da superare è importante. Se siete stanchi, fermatevi a vedere le cascate in località Kouiassa, e chiedete un passaggio per arrivare a Kalarites (1.150m slm), non lo saprà nessuno!

Qui troverete il racconto dettagliato della terza tappa.

GIORNO 4: KALARITES

(GIORNO DI RIPOSO)

A Kalarites, ho deciso di dedicare una giornata intera sia per spezzare il trekking sia perché è un villaggio tradizionale molto bello che ha una caratteristica peculiare che lo rende diverso da tutti gli altri villaggi della zona. Insieme al suo “gemello” Syrrako, infatti, è un paese abitato da una minoranza storica sparsa in varie zone dei Balcani chiamata Arumeni o Vlach.

Ho pernottato due notti presso la guesthouse di Napoleon, un personaggio storico del paese che gestisce una taverna con spaccio alimentare e, appunto, la guesthouse.

Per tutto il racconto della giornata a Kalarites, vi rimando al racconto qui

GIORNO 5: KALARITES – CHALIKI

(KM 24, DISLIVELLO +1320/-1300)

La quarta tappa è indubbiamente la più impegnativa, in quanto attraversando la catena del Peristeri si lascia alle spalle la regione dell’Epiro per entrare in Tessaglia, nella regione dell’Aspropotamos. La lunga tappa di giornata supera più di 1.300m di dislivello toccando il punto più alto sul monte Lakmos a 2.275m slm, la seconda vetta della zona per altitudine.

Da Kalarites, una strada panoramica molto ben segnalata porta al villaggio di Syrrako (1.150m slm), un paese di case in pietra simile al suo gemello, anch’esso storicamente abitato dai vlach. Dopo una breve tappa a Syrrako, uscite dal paese in direzione nord e seguendo il sentiero di montagna identificato dalla segnaletica dell’“Epirus Trail” (www.epirustrail.gr) in direzione Metsovo, il centro più importante della regione del Pindo.

Arrivati alla base del monte Lakmos, il trail prosegue verso nord mentre voi dovrete puntare alla cima del monte (2.275m slm) dove si gode uno spettacolo straordinario con la vista che spazia sulle cime più alte dello Zagori, al confine con l’Albania. Verso est, vedrete invece aprirsi il panorama della regione dell’Aspropotamos, nostra prossima meta.

La discesa dal monte Lakmos vi farà attraversare una zona acquitrinosa (secca in estate) passando a fianco del famoso lago alpino di Verliga. Qui potrete decidere se percorrere una strada gippabile più lunga o tagliare lungo sentieri di montagna non ben segnalati fino al primo abitato della regione della Tessaglia, il paese di Chaliki (1.150m slm) dove potrete trovare una taverna, bar e potrete rifocillarvi a dovere.

A Chaliki, ho campeggiato presso la piccola chiesa che si trova proprio di fronte alla piazza principale, in posizione defilata e sopraelevata rispetto al centro del paese.

Qui potete leggere il racconto dell’impegnativa giornata, che ha regalato anche un imprevisto non proprio felice.

GIORNO 6: CHALIKI – KRANIA

(KM 29, DISLIVELLO +790/-770)

Siamo ufficialmente in Aspropotamos, una regione montuosa che si caratterizza per paesaggi alpini molto verdi pieni di alberi sempreverdi, abeti e aghifoglie totalmente diversa dalla contigua regione dello Tzoumerka. In pochi chilometri, vi sembrerà di aver cambiato paese. Il clima più fresco e i tanti corsi d’acqua vi regaleranno refrigerio e vi permetteranno di godere a pieno del trekking.

Da Chaliki, seguite la strada asfaltata in direzione sud che costeggia il fiume Acheloos, un importante corso d’acqua della regione. Lasciate l’abitato di Anthousa sulla sinistra tenendo la strada principale e dopo circa tredici chilometri prendete la deviazione sulla sinistra verso il paese di Katafyto (1.000m slm). Da qui una strada sterrata di facile percorribilità vi porterà in un dolce saliscendi verso il villaggio di Kalliroi (1.050m slm), dove potrete mangiare nella storica taverna “Il tradizionale” (Το Παραδοσιακο). Da Kalliroi, riscendete sulla strada principale a fianco del fiume Acheloos e proseguite in direzione Krania. Vi suggerisco di non prendere la prima deviazione sulla destra per il paese ma di proseguire fino alla seconda per scoprire uno dei tesori più belli della regione: il monastero della santa Croce di Timiou Stavrou di Doliana (Ιερός ναός Τιμίου Σταυρού).

Dopo aver visitato questo misterioro luogo sacro, in poco più di un chilometro raggiungerete Krania (1.150m slm), un paese diffuso posto alla base del monte Triggia che vi ricorderà i villaggi alpini delle nostre montagne del Nord Italia.

A Krania, ho pernottato nel parco giochi del ristorante Gorgazi, il balcone di Krania (Γκοργκατσι, το μπαλκονι της Κρανιας), consigliatissimo anche per cenare: una delizia!

Qui il racconto di giornata.

GIORNO 7: KRANIA-CHRISOMILIA

(KM 27, DISLIVELLO +800/-1.050)

La sesta tappa è una delle più lunghe e, come potrete leggere nel racconto qui ha avuto un doppio cambio di programma, il primo per evitare la scalata del monte Triggia per imprevisti tecnici e il secondo per un lungo detour necessario per evitare una strada franata in corrispondenza dell’abitato di Paleochori.

Da Krania, si prende la strada sterrata che porta all’alpeggio di Konakia (1.320m slm), utilizzato per il pascolo delle pecore. Da Konakia, la strada gippabile sale fino alla chiesetta del Salvatore (Εκκλησία Σωτηρίου – Ekklisia Sotiriou) a 1.600m slm. Da qui, le mappe mostrano un sentiero che scende al paese di Paleochori, che però risulta parzialmente franata e impossibile da percorrere. È necessario quindi dalla chiesetta, prendere la strada bianca che si stacca sulla sinistra e con una lunga e dolce discesa porta all’abitato a 950m slm.

Da Paolochori, dove è possibile pranzare, prendete la strada asfaltata principale che esce dal paese in direzione est e si ricongiunge dopo circa cinque chilometri alla strada principale Chrisomilia-Kleinos. All’incrocio tra le due strade, prendete verso destra e dopo altri sei chilometri raggiungete Chrisomilia (900m slm), che in greco significa mela dorata, un paesino dove potrete pernottare e rifocillarvi.

Ho trovato una casa abbandonata alle spalle del centro del villaggio, dove ho potuto piantare la tenda e passare la notte.

GIORNO 8: CHRYSOMILIA-KALAMBAKA

(KM 29, DISLIVELLO +240/-900)

E dopo tanti chilometri e tanta fatica, è arrivata l’ora di affrontare la settima e ultima tappa, la più lunga, quasi trenta chilometri, ma con un dislivello in salita minimo e tanta discesa.

Da Chrisomilia, invece di ridiscendere lungo la strada asfaltata del giorno precedente, tagliate per una strada sterrata che vi porta in circa cinque chilometri all’incrocio per Glikomilia e Kleinos. Prendete la deviazione sulla destra per Glikomilia e dopo circa due chilometri, prima di arrivare al paese, troverete una strada forestale che si stacca sulla sinistra che percorre il fianco del fiume Klinovitikos. È una strada lunga ma non impegnativa che mantiene sempre il fiume sul lato sinistro e in un dolce sali e scendi arriva prima alla chiesetta di Santa Pareschevi e poi al villaggio di Krya Vrysi (500m slm), sull’ultima dorsale montuosa prima dell’inizio dell’arroventata e fertilissima piana della Tessaglia.

A Krya Vrysi non ci sono taverne, solo un bar, ma potrete chiedere rifornimenti ai simpatici abitanti del paese che non ve li negheranno. Appena fuori da Krya Vrysi c’è un punto panoramico da cui potrete per la prima volta vedere le celebri sagome scure delle Meteore.

Da Krya Vrisi scendete verso il paese di Diava, posto al di là del fiume Peneo. Attraversate il lungo ponte in ferro che collega le due sponde, con la magnifica vista delle Meteore sullo sfondo ed entrate trionfalmente nella cittadina di Kalambaka. La vista dei monasteri abbarbicati sulle rocce vi rapirà lo sguardo…non vi sembrerà vero ma, sarete arrivati!!

Racconto dell’ultima tappa qui.

A Kalambaka mi sono fermato due notti al Meteora Central Hostel, molto ben gestito e vivamente consigliato con un bel giardino dove riposarsi e chiacchierare con tanti viaggiatori.

In questo post, troverete anche la lista delle attrezzature e contenuto dello zaino

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